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Apparizioni Mathias Grunewald
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⭐⭐⭐⭐⭐ le recensioni indipendenti da tutto il mondo
- regia:
- Elisabetta Sgarbi
- marca:
- Betty Wrong
- genere:
- Arte
- data di uscita:
- 03/03/2009
- lingue:
- Italiano
- censura:
- Per tutti
- origine:
- ITA,
- 2007,
- dettagli edizione:
- Colori,
- Dvd,
- Area 2 (Europa/Giappone)
- trama:
Apparizioni Mathias Grunewald
Introdotto da uno scritto storicamente e filologicamente documentatissimo del professor Giovanni Reale, uno dei più grandi esperti mondiali di filosofia antica e medioevale, questo film di Elisabetta Sgarbi si presenta come un lavoro di avvicinamento filmico all'opera del grande pittore tedesco. L'Altare della Pala di Isenheim era destinato alla fruizione di una comunità appartata, quella riunita intorno al monastero di monaci antoniti di cui faceva parte la chiesa dell'ospedale di Isenheim. I canonici, i confratelli e soprattutto i malati guardavano al corpo di Cristo martoriato come al Salvatore che confortava le loro stesse piaghe, avendole assunte su di sé. Era il loro Gesù, come afferma Reale: il Signore umiliato che offre consolazione nell'attesa del suo ritorno. La macchina da presa si sofferma sui particolari della Pala, acuendo la contemplazione di alcuni di essi, come la rappresentazione struggente della Madonna: gli occhi chiusi, perché lo sguardo del dolore è tutto rivolto a un'interiorità indicibile; le mani intrecciate in una fusione armonica di maternità dolente e femminilità delicatissima; oppure le tentazioni di Sant'Antonio, nella terza pagina del polittico, dove i mostri che pressano il santo, che cercano di distoglierlo dalla sua via, sono icone pre-espressionistiche cui la macchina da presa conferisce, in un certo senso, una potenzialità aggiuntiva, rivelandone di colpo, e poi per gradi, le pulsioni distruttive di cui sono portatrici. Il parallelismo tragico fra il dolore e il male emerge qui con una potenza visionaria raddoppiata dalla tecnica d'avanguardia della ripresa, e compone un grande affresco filmico dove la parola d'ordine è sempre e solo una: la fede, interiorizzata e mostrata nel suo divenire arte ed esperienza totale.
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